Imparare a studiare in modo logico



imparare a studiare
La società di oggi ci suggerisce che se si vuole spiccare sugli altri bisogna essere bravi nell’usare la parte destra del nostro cervello, ed essere creativi. Questo presuppone che la maggior parte di noi siano maggiormente abili con la parte sinistra, ma c’è anche un altro errore di base. La società di oggi getta la luce su un problema inesistente senza prima risolvere quello che si lascia dietro.

Quando si tratta di studiare, e lo studio dovrebbe essere uno dei modi per spiccare socialmente, non vi sono realmente attenzioni ai cosiddetti metodi di studio. Sin da quando andavo io a scuola, la storia (cioè la scusa del professore) è sempre la stessa: serve un miglior metodo di studio. Nessuna scuola, che io sappia, offre l’insegnamento di tali metodi di studio.

Strategie di studio reale

Sia persone che preferiscono essere analitiche, sia quelle più artistiche, troveranno estremo beneficio dalle seguenti tecniche di studio. Puntano a rafforzare, e potenziare, la parte analitica e logica del nostro cervello. Sfruttando il pieno utilizzo delle capacità logiche della nostra mente, potremo sfruttare un metodo che si adatta alle necessità umane dell’ordine logico. Tutti quanti noi apprezziamo l’esistenza di un passato, presente e futuro. Se qualcuno cominciasse anche solo a parlare non facendo attenzione ai tempi verbali, che casino sarebbe?

Studiare con un metodo di studio efficace vuol dire avere la possibilità di creare delle vere e proprie catene. Queste catene logiche hanno un inizio, una fine, e sono completamente integrate nella nostra conoscenza. Se una persona comincia a creare catene logiche che poi non usa nella vita reale, oppure non riesce a collegare ad altre informazioni, è quasi sicuro che prima o tardi le dimenticherà.

Ogni catena ha degli anelli. Normalmente le nostre catene sono organizzate in pensieri, e gli anelli sono gli elementi costitutivi di questi pensieri. Gli anelli possono essere parole, immagini, suoni, sensazioni, odori, sapori.

Il modo in cui uniamo questi anelli è tutto ciò che fa la differenza quando si tratta di imparare a studiare. E qui imparerai a ritrovare i modi necessari a collegare meglio le informazioni, costruendo catene più resistenti ed utili. Sicuramente, trarrai più beneficio se insieme a queste tecniche userai anche mnemotecniche. Le mnemotecniche sono tecniche che aiutano a ricordare più facilmente le cose. Queste ultime, a differenza dalle tecniche di studio che stai per leggere, sono sempre legate a dei collegamenti logici, però lasciano più ampio spazio alla parte creativa del lato destro della mente, così che mentre la parte sinistra ordina e semplifica le informazioni, la parte destra le elabora per fissarle in memoria.

Tra le tecniche che devi conoscere per studiare in modo logico esistono:

  • Scomponimento. Il primo passo è scomporre ogni elemento in elementi più semplici e di base. Qualsiasi tipo di conoscenza è basata sul concetto di “+1” ovvero quel concetto che dice che la conoscenza avviene per similitudine e associazionismo. Quando impari qualcosa di più difficile, è perché conosci tutte le parti facili precedenti. Scomporre vuol dire ricreare ogni singolo processo di causa ed effetto per ogni elemento che devi studiare. Sia che sia una materia come Storia, che sia come Legge e Diritto. Ogni cosa ha un inizio, un mezzo ed una fine. Scomporre aiuta a ricostruire la prosodia e la natura episodica di ogni cosa conoscibile. Ogni cosa apparentemente difficile è solo l'insieme di più cose basilari, così come anche il quadro più costoso e rinomato al mondo è pur sempre fatto delle solite pennellate e colori che puoi comprare nei negozi d'arte. Le sfumature che contano sono quelle dettate dalla maestria del compositore, non dai materiali reali, che ne sono un mero riflesso di scelta ed esperienza.
  • Visualizzazione. La parte del nostro cervello che può creare immagini, suoni, sensazioni e quant’altro è uno strumento potente. Così come chi non ha queste capacità (per un motivo o per un altro) troverà un vantaggio enorme dal riportare in modo visuale determinate informazioni con delle mappe mentali, chi può immaginarsi le cose può velocemente ricostruire i rapporti tra vari elementi. Si costruisce così una rete di informazioni. Rappresenta con immagini ciò che studi, trova i modi che portano alla realizzazione naturale dei risultati a partire dalle cause.
  • Parafrasi. A volte riceviamo istruzioni o compiti da svolgere che ci risultano complessi. Il motivo è che non ci sono state dette le parole giuste, o meglio, quelle più familiari. Ampliare il proprio vocabolario è un mezzo che abbiamo per evitare questo problema, ma meglio ancora è andare direttamente alla fonte, e cambiarla. Per lo studio istantaneo è bene imparare a decodificare i termini, e sostituirli con termini più facili o più familiari, per attivare quelli che sono i collegamenti e processi neurali già funzionanti (che noi chiamiamo "parole,") e quindi agevolare il pensiero in termini di velocità e logicità.
  • Riduzione. Trovare il comun minimo denominatore è qualcosa che ci viene insegnato da piccoli. La base di questo concetto è quello di trovare le cose comuni tra elementi differenti. Ciò che impedisce a molti di beneficiare di questa tecnica è l’errato insegnamento della tecnica stessa. A scuola ci hanno insegnato che è sbagliato ridurre in certi modi. Eppure, sbagliare secondo delle regole è diverso dallo sbagliare in senso assoluto. Fintanto che adottiamo regole nostre, la tecnica funzionerà a meraviglia. Non esistono solo le regole della matematica. Tu puoi farti le tue regole fintanto che sei consapevole dei loro limiti. Lo scopo è studiare, e memorizzare. Il fine giustifica i mezzi.
  • Amplificazione. Trovare tutte le possibili soluzioni a determinati problemi può essere spesso la chiave di volta. Sicuramente può rivelarsi la tecnica più dispendiosa in fatto di tempo, ma è la base di ogni scienza: osservare e dedurre tutte le conclusioni. Mentalmente, abbiamo sempre delle scelte da fare. E quando il problema da studiare rappresenta una situazione complessa, possiamo analizzare tutte le possibili soluzioni al fine di avere una lista di possibili modi di procedere per avere lo stesso risultato. Una tecnica che vive di questo processo è il brainstorming, ma il processo inverso del brainstorming è ugualmente utile (pur rimanendo una tecnica di amplificazione) perché mette in lista le possibili cause, od i possibili effetti, che l’ evento studiato richiede.
  • Incatenamento multiplo. Lo scopo dello studio è creare una catena che parte da un elemento primario, e si sviluppa in una serie di anelli (+1) che portano alla comprensione di un dato elemento finale. Ogni singolo anello di qualunque catena può rappresentare l’inizio e la fine di altre. L’incatenamento multiplo è ciò che rende particolari quei personaggi di serie televisive e film che sembrano ossessionati da certi elementi, che ricollegano sempre ad altri eventi (tipo nei film “Rain Man,” “Numero 23,” o negli anime come in “Death Note,” “Zegapain, ” etc.)
  • Rivisitazione. Tutti sono consci del fatto che un singolo errore può portare ad un effetto Domino. In matematica è uno degli errori più frequenti, ma anche nelle materie umanistiche la scuola fa danni consistenti. La tecnica di rivisitazione si è ormai persa, quindi richiede molto impegno all’inizio. Si tratta di ripartire dai fatti iniziali studiati ricreando una nuova prospettiva di studio, cioè partire dagli stessi dati ma da un punto diverso, od usando strumenti alternativi di osservazione e registrazione. Oggi è difficile da capire come tecnica, perché se si studia Storia abbiamo solo il libro di testo. La tecnica di rivisitazione per Storia oggi è più flessibile, e si può trattare di studiare lo stesso argomento tramite Wikipedia, oppure contattare un professore od uno studente universitario via Skype o Chat pubblica per parlare di quell’argomento. Ottenere informazioni è un arte ed una tecnica in sé. Rivisitare vuol dire diventare attivi nel proprio campo di conoscenza. Chi ha degli hobby, o delle passioni, rivisita costantemente i propri gusti, anche quando è convinto al cento per cento di far sempre le stesse cose ancora e ancora. Per rivisitare, a volte basta l’immaginazione, come faceva l’inventore Tesla, che aveva un vero e proprio laboratorio mentale dove produceva e testava ogni singola invenzione ancora prima di mettere fisicamente le mani su una qualsiasi materia prima. Tesla, come molti inventori, è una fonte magnifica di ispirazione per chi vuole portare lo studio ad un livello superiore. Peccato che nella nostra limitazione siamo costretti a dover credere (falsamente) che tali benefici possano essere raggiunti solo con il tempo libero che verrà un giorno, dopo anni di studio scolastici che finalmente ci lasceranno il tempo di sperimentare, quando invece è proprio a scuola che servono queste cose.

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